Curarsi con l'Aloe

TESTIMONIANZE SULL'ALOE DELLA COMUNITA SCIENTIFICA

Il sigillo della scienza sulla leggenda.
Nell'Aloe una molecola anticancro.
"Dal Mattino di Padova - 3 Giugno 2000"

Padova 31 maggio 2.000: brevetto a nome dell'Università di Padova. 1 giugno, consacrazione scientifica con la pubblicazione di un articolo, su Cancer Research. Alle spalle tre anni di lavoro, davanti altrettanto tempo e altrettanta fatica. Nota anche come pianta miracolosa o dell'immortalità, l'aloe è finita due anni fa all'attenzione di un gruppo scientifico coordinato dal direttore dell'istituto di microbiologia, il Professore Giorgio Palù e di cui fanno parte anche il Professore Modesto Carli, oncologo pediatra e la Dottoressa Teresa Pecere, laureata in Scienze Naturali e ricercatore in Biologia Molecolare. Il gruppo comincia a lavorare, e il suo "Proviamo" ha le basi in quel che dice la medicina popolare: il fatto che una pianta Aloe arborescens, Aloe vera curi i tumori.


Nella pianta i ricercatori trovano una molecola. È piatta, ha tre anelli, i ricercatori sanno che in natura ogni molecola ha un ricettore, insomma serve a qualcosa.
Visto che la "medicina popolare" dice che la pianta cura i tumori, i ricercatori si armano di microscopi, provette e topi nudi (privati del sistema immunitario) e cominciano a studiare. Scelgono su quali tumori provare.

Ai topi vengono inserite cellule di neoblastoma o di altri tumori della stessa famiglia. Le si lascia replicare, poi si inocula la molecola di aloe: il risultato è sorprendente, la molecola della pianta miracolosa non tocca niente e nessuno intorno, ma disintegra la cellula tumorale: vuole dire che non è tossica se non per il peggiore nemico, il cancro.

La seconda fase è in vitro: le cellule da sottoporre all'attacco della molecola vengono prelevate direttamente dal paziente. E anche qui, non c'è via di scampo, il Professore Palu spiega: che la molecola vegetale si incunea nella cellula tumorale, ignorando tutte le altre è la distrugge in tempi rapidissimi: negli esperimenti, cicli di cinque giorni hanno dato esiti pressoché definitivi.
Tutte le altre cellule vengono risparmiate dalla molecola. La dottoressa Pecere, ricorda che questa è la filosofia mondiale di ricerca: "Una cura per ogni malattia". L'oncologo Carli è ottimista prevede meno di cinque anni per avere il farmaco sperimentato in corsia: ritiene possibile un uso importante della molecola, vista l'assenza di tossicità, contro le recidive, e un utilizzo anche nella cosiddetta pulizia del midollo prima dei trapianti in caso di leucemie. L'aloe gioca un ruolo chiave su molti livelli diversi nell'aumentare le difese immunitarie. Come le attività biologiche dell'acemannano derivato dall'aloe sono state chiarite, è stato dimostrato che ha un potere straordinario a normalizzare tutti questi processi dannosi e perciò contribuisce in modo determinante, all'accrescimento delle funzioni del sistema immunitario.

A livello intestinale 1'acemannano, funziona come un efficace agente antiinfiammatorio che neutralizza molti degli enzimi responsabili del danneggiamento della parete della mucosa. L'acernannano ha proprietà dirette che uccidono virus, batteri e funghi che possono aiutare a controllare la crescita eccessiva di candida così che la normale flora batterica gastrointestinale può essere ripristinata. Il mucopolisaccaride acemannano stimola anche la mobilità intestinale, aiutando a muovere proteine allergeniche dall'intestino tenue e nel colon: tutti questi processi aiutano a normalizzare la struttura e funzione della parete gastrointestinale e perciò fermano il ciclo vizioso del danneggiamento del sistema immunitario.


BREVE DESCRIZIONE DELL'ACEMANNANO

Si tratta di uno zucchero a catena lunga, acetilata e idrosolubile che si intromette fra la membrana della cellula. Questo fatto ha come conseguenza un aumento della fluidità e permeabilità della membrana permettendo alte tossine di fluire fuori dalla cellula più facilmente e ai nutrimenti di entrare nella cellula. Ciò ha come conseguenza un migliorato metabolismo cellulare in tutto il corpo ed una totale spinta nella produzione di energia. Il circolo vizioso di maldigestione e fame cellulare è finalmente rotto quando l'acemannano normalizza l'assorbimento di nutrienti e aumentano la tolleranza di cibi allergenici.
Il sistema immunitario è ora più forte sotto controllo, e meglio preparato per la nuova minaccia.
Nell'aloe Arborescens la percentuale maggiore è costituita da Acemannano ad elevato peso molecolare. Viene, infatti, indicato come antivirale e immunostimolante. È stato inoltre accertato che l'Acemannano è in grado di uccidere l'Herpes virus in circa 15 minuti.

Oltre all’aloe, io consiglio 2 rimedi i quali si potenziano a vicenda: il cloruro di magnesio (Mg Cl,) e l’ascorbato di potassio (K).

Partiamo dal MgCl: è un sale minerale che si presenta sotto forma di polvere bianca e si vende in farmacia. È un valido aiuto per l’ammalato di tumore e per quello di epatite C: come l’aloe.
Si mettono 30 gr. Circa di MgCl in un litro d’acqua fredda, lo si fa sciogliere e se ne prende inizialmente mezza tazzina da caffè dopo pranzo.

Dopo 3 o 4 giorni si considera se l’organismo tolleri questo medicinale, in caso positivo se ne prende anche una mezza tazzina dopo cena e, se tutto continua a procedere bene, una mezza tazzina dopo colazione (3 mezze tazzine da caffè al giorno). Infine se ne assume una tazzina intera dopo colazione, pranzo e cena.

Il MgCl, si può assumere per molto tempo senza intervalli.
Esaminiamo infine l’ascorbato di K, noto antitumorale e sostanza che lavora sulla pompa ionica cellulare.

Per quanto riguarda le dosi:

-         se si prende per prevenzione, se ne assume una dose al giorno a digiuno perché così è assorbito completamente;

-         se la persona è affetta da epatite C, 2 dosi;

-         se la persona è affetta da tumore, 3 dosi.

Nei 2 ultimi casi, la dose va assunta almeno ¾ d’ora prima dei pasti.
L’ascorbato di K si ottiene mescolando sali: acido ascorbico e bicarbonato di potassio in mezzo bicchiere d’acqua. In farmacia si vende la confezione che contiene le bustine dei sali.
Poniamo che una persona faccia colazione alle 8: prende l’ascorbato di potassio alle 7, l’aloe alle 7,45, fa colazione e dopo prende il cloruro di magnesio.

Tornando all’aloe, è necessario sottolineare che essa non è una pianta che guarisce in tutti i casi, tuttavia nel 90% di essi, le persone che l’hanno assunta hanno riscontrato effetti positivi, anche se poi sono morte.
Infatti le persone che hanno preso l’aloe, e prendevano anche il cortisone e la morfina, sono riuscite ad interrompere la loro assunzione dopo circa una settimana e si sono “sgonfiate”.

Anche in campo veterinario la ricerca ha fatto passi da gigante. A Cagliari con la distribuzione gratuita delle foglie di aloe, da parte del Dipartimento Botanico di Scienze, lo studioso Costantino Mazzanobile D'Aragona insieme alla sua equipe di ricercatori ha ricevuto numerose testimonianze da parte di proprietari di cani che sono guariti dalla terribile malattia mortale, La Leismaniosi.


CON L'ALOE ARBORESCENS,
TERAPIA DI SOSTEGNO NEI TUMORI MALIGNI IN MEDICINA VETERINARIA
(S.F Hahnemann Omeopatia Organon dell'arte di guarire Saura edizioni 1981)

Le neoplasie maligne localizzate alla mammella negli animali domestici sono sempre più in aumento. L'uso della preparazione di padre Romano Zago a base di aloe, si è rivelata statisticamente decisiva nella gestione a lungo termine di questa grave patologia. I casi riportati dimostrano l'importanza dell'azione di drenaggio e l'azione antitumorale del preparato.

Ben altra origine hanno, invece, quei mali, quelle alterazioni, quei disturbi, che si riscontrano sulle parti esteriori dell'organismo e che non sono dovute all'azione di agenti esterni oppure sono conseguenza di piccole lesioni esterne.

Essi hanno la loro origine in un male interno. Considerarli solo come mali esterni e curarli, solo o quasi esclusivamente con applicazioni terapeutiche locali o trattarli chirurgicamente con mezzi simili, come ha fatto fin qui da secoli la medicina, è cosa tanto assurda, quanto dannosa per le conseguenze che ne derivano.

Rarissime da osservare prima dei sette anni di età, le neoplasie della ghiandola mammaria risultano particolarmente frequenti dopo questo limite e lo diventano ancora di più se l'animale ha superato i dieci anni di vita. Queste neoplasie costituiscono il cinquanta per cento di tutte le forme tumorali rilevati nelle cagne con particolare predisposizione per razze quali: il barboncino, il bassotto, lo yorkshire e il maltese.


LOLA Yorkchire di 13 anni
Assume l'aloe quotidianamente
di mattina e stà benissimo
 per la sua età
Nel gatto rappresenta la terza più comune localizzazione dopo i tumori emopoietici e quelli della pelle;
il gatto siamese sembra che possa sviluppare più precocemente forme mammarie rispetto ad altre razze.
Al momento della diagnosi, oltre alla palpazione è importante valutare attraverso analisi radiografiche l'eventuale presenza di metastasi polmonare.

La posologia del preparato a base di aloe prevede un dosaggio a scalare verso l'alto, ciò significa, che ad esempio si può cominciare con mezzo cucchiaino per circa dieci giorni del preparato di Padre Romano Zago, poi mezzo cucchiaino da caffè due volte al di, per altri dieci giorni per poi arrivare a un cucchiaino da caffè, mattina e sera. Nonostante la presenza dell'alcool, il preparato è risultato tollerabile.
Durata del trattamento, la preparazione a base di aloe arborescens è stata somministrata a cicli di tre mesi con intervallo di circa quindici giorni per tutta la vita.

La possibilità di trovare in loco il preparato ha permesso ai proprietari di utilizzare al massimo la terapia usando sempre del prodotto fresco.

In medicina veterinaria la possibilità di utilizzare i chemioterapici e molto scarsa, sia per gli effetti collaterali ai quali gli animali reagiscono cori violente reazioni di eliminazione. Sia per la difficoltà di adoperare un dosaggio effettivamente corretto, sia perché non sempre i proprietari degli animali sono d'accordo a bombardare chimicamente i loro amici a quattro zampe.
Inoltre, i proprietari d'animali, vedono nonostante la gravita della patologia, lo stato di benessere dei loro amici a quattro zampe ed e adoperano, sempre più, queste preziose terapie alternative.

ALOE E CURA DEL DIABETE

Ulteriori studi e recenti ricerche scientifiche, hanno attestato che l'aloe è efficace nei casi di:

affaticamento del cuore, alta pressione, leucemia, sclerosi multipla, infezione del rene, lupus, depressione, prostatite, psoriasi, infezione da stafilococchi, nervo sciatico, tendinite. vene varicose, vaeinite. infiammazioni veneree, morsi di insetto, angoscia. tensione nervosa, stress, dermatiti, asma, arrossamernto, disturbi digestivi, e intestinali, dolori mestruali, foruncoli, eruzioni cutanee, ustioni, scottature, eritemi solari, piccole ferite e lievi escoriazioni e perfino le artriti.

Recenti ricerche hanno attestato l'attività antidiabetica dell'aloe (Osservazioni preliminari cliniche e sperimentali. Autori: Grannarn Kingstone Al - Meshaal Parnam Woodhouse).
La linfa disidrata (antrachinoni) dell'aloe è uno dei rimedi tradizionali usati nella penisola araba per il diabete. La capacità di abbassare il glucosio nel sangue fu studiata su 5 pazienti con diabete non insulino dipendente e in topi albini diabetici in cura con alloxan. Durante l'assunzione di aloe, mezzo cucchiaino al giorno per 4-14 settimane, il livello di glucosio è diminuito in ogni paziente da 273 (+ / -23) a 151 (+/ -23) mg /dl senza cambiamenti nel peso del sangue.
Nei topi diabetici il glucosio nel sangue fu ridotto drasticamente. ln conclusione, l'aloe contiene un principio ipoglicemizzante che abbassa il glucosio nel sangue con un meccanismo fino ad oggi sconosciuto.


Padre Romano Zago
Amico del  Presidente dell'Organizzazione
non lucrativa di utilità sociale
 Aloe Solidale Mission Italia ONLUS
Costantino Mazzanobile D'Aragona
LA RICETTA DEL FRATE PADRE ROMANO ZAGO

COMPOSIZIONE:

- 300-400 grammi circa di foglie di aloe Arborescens che abbiano almeno 3-5 anni dì età.
- Mezzo chilo di miele d'api biologico di preferenza "Millefiori".
- Una tazzina da caffè di grappa o altro distillato alcolico.


LA PREPARAZIONE DEL PREZIOSO ELISIR

Usare foglie mature dai 3 ai 5 anni, proveinenti da coltivazione biologica.
Pulire le foglie con una spugna umida e tagliare con un coltello le punte delle spine laterali alle foglie e le impurità. Tagliare in piccoli pezzi e mettere il tutto in un frullatore, aggiungere l'alcool e poi il miele; si frulla per ottenere una crema omogenea.
Il risultato finale sarà uno sciroppo dal sapore amarognolo, ma gradevole, capace di rinvigorirvi internamente ed esternamente.

DOSI
Si assume 20-30 minuti prima dei pasti in dose di 1 cuc­chiaio per volta, fino ad esaurimento del preparato (circa 15 giorni).
Conservare il preparato in frigorifero all'interno di una bottiglia o contenitore non trasparente, magari avvolto in carta stagnola.
Dopo 5-10 giorni di osservazione e pausa, si può ripetere il ciclo.
Il preparato può essere preso a scopo preventivo, ad esem­pio una volta o più volte, l'anno.
Lo stesso Padre Romano Zago, scopritore del miracoloso preparato, afferma di fare personalmente, cinque cicli l'anno con pause tra un ciclo e l'altro di dieci giorni.


SEMPLICI REGOLE DI VITA QUOTIDIANA PER STARE MEGLIO

1) Svegliarsi presto la mattina
2) Fare una buona e ricca colazione
3) Un adeguato esercizio fisico
4) Respirare una boccata d'aria fresca per dare un giusto risveglio e giovare i polmoni
5) Avere cura del nostro corpo per mantenerne un buon funzionamento
6) Non abusare mai di nessuna pietanza
7) Cercare di mettere un po' di ordine nella propria vita evitando stress e vuoti di memoria
8) Utilizzare bene il tempo e usare tutto con parsimonia
9) Finire la giornata con un orario opportuno, non troppo prima né troppo dopo.
10) Ricordiamoci che il nostro corpo è il sacro tempio di Dio e non dobbiamo farci male.


ALTRI USI DELL'ALOE PARTI USATE

- Succo delle foglie: condensato rappreso ed essiccato, secondo metodi diversi di lavorazione. La "droga", cioè la parte della pianta che si adopera in terapia contiene il fitocomplesso (in pratica tutti i componenti chimici della pianta). L'estratto secco, si presenta in commercio sotto forma di masse o di frammenti irregolari, a frattura vetrosa, lucidissimi od opachi, di odore particolare, di sapore amarissimo; il colore varia dal nero al giallo-verdastro o bruno o rossastro, secondo la località di provenienza e il metodo di estrazione usato.

- Gel: sostanza trasparente e gelatinosa che occupa il cuore della pianta. Si ottiene facilmente tagliando la foglia dell'aloe in senso orizzontale. È indicato per le pelli più sensibili.

- Estratto secco: il succo emesso dall'aloe, viene lasciato essiccare e ridotto in polvere.


PROPRIETA TERAPEUTICHE
A piccole dosi ha proprietà amarotoniche, eupeptiche, coleretiche, colagoglhe; a dosi più elevate esplica un'azione purgativa, aumentando l'intensità dei movimenti peristaltici dell'intestino.

QUANDO È SCONSIGLIATA
In gravidanza e durante l'allattamento: non devono farne uso le gestanti, perché potrebbe provocare contrazioni uterine e aborto; le nutrici, perché il contenuto di aloina viene eliminato attraverso il latte che diventa perciò purgativo per il lattante; e per tutti coloro che soffrono di infiammazioni renali.


LA TERAPIA BENEFICA DEL GEL D'ALOE

Storicamente il gel interno dell'aloe passa, per alcuni inosservato nei confronti della linfa estratta per incisione della foglia.
Dobbiamo sfogliare le pagine "American Journal of Ro­entgenology" dell'anno 1935 per ritrovare l'applicazione terapeutica del gel di aloe in un campo di discreto interesse medico scientifico.
Il gel interno delle foglie di aloe ha dimostrato di avere, nelle sue principali formulazione galeniche, i seguenti benefici: cicatrizzanti, riepitelizzanti, antidolorifiche, antiinfiammatorie e micotiche.
Queste proprietà si esplicano sia per via diretta applicata sulle lesioni esteme sia per via indiretta dopo assunzione orale ed assorbimento intestinale.

Le preparazioni galeniche derivate dal gel interno delle foglie dell'aloe presentano varie e valide applicazioni terapeutiche, sia esterne che interne: l'uso interno del parenchima gelatinoso nelle più appropriate formulazioni galeniche "sulle quali non entriamo in dettaglio in queste pagine", è sicuramente un valido fitomedicamento adattogeno, immunostimolante e modulante.
Buone prospettive vi sono anche per il trattamento specifico e complementare nelle malattie infiammatorie, erosive ed ulcerose del tratto gastroesofageo e come coadiuvante nella riabilitazione post-ictale.


ALOE: LA BEVANDA DELL'IMMORTALITA L'ELISIR DI LUNGA VITA

Nel corso di un meeting scientifico presso una importante università statunitense è stato presentato un interessante studio del Dott. Byung PaJYu, Professore di Fisiologia dell'Università del Texas Heaith Science Center, e dei Dott. Jerome T. Herlihy, Investigatore Principale e professore associato di Fisiologia, che hanno testato una bibita dietetica concentrata di aloe capace di ritardare notevolmente il processo di invecchiamento negli essere umani!


L'ALOE DELLA BIBBIA

Nel 1970, il dottor Zohary, professore di Botanica dell'Università di Gerusalemme pubblica per la casa editrice Elle Di Ci di Torino, l'opera "Enciclopedia della Bibbia". Zohary, porta un ulteriore contributo alla conoscenza delle piante usate nelle antiche civiltà e soprattutto sulle piante della Bibbia!
Nella pubblicazione "Enciclopedia della Bibbia"alla voce flora biblica, sono identificate, discusse e valutate, un centinaio di specie e i loro rapporti con la cultura e l'economia del popolo ebraico.
In particolare, l'aloe della Bibbia e di antichi documenti egizi, non è la stessa pianta di aloe, che conosciamo oggi. Potrebbe essere, l'albero di Aquilaria agallocha, pianta sempreverde della famiglia della Thymeleaceae che nasce sulle montagne della Cina, del Laos e dell'Estremo Oriente. Durante il periodo di Cristo, veniva trasportato da mercanti arabi e indiani, prima in Egitto poi attraverso corrieri ismaeliti in Giudea.

L'Aloa o legno di aloe, mistica pianta aromatica, adornava i giardini di re Salomone durante il "Regno di Israele". Re Salomone, parlando del futuro Messia, gli disse: "Le tue vestimenta spandono odor di mirra, aloe e di cassia". Infatti, tra le piante della bibbia, l'aloe insieme ad altre fragranze, ricorre frequentemente come profumo o come aroma e anche come spezie per condimento di alimenti. Secondo altri studiosi, invece l'aloe della Bibbia, potrebbe essere l'aloe comune o l'aloe di Socotra.



Padre Romano Zago
"Il succo di aloe è la più potente sintesi di antibiotico astringente agente coagulante, inibitore del dolore e stimolante della crescita dei tessuti che si conosca in natura". Dott. Max Skousen
Direttore dell'ISTITUTO di investigazioni
sull'aloe in California, USA.

"Benedetto sia Dio che con l'aloe e tutta la natura, ci ha dato tante possibilità di curare le nostre malattie. Guariti, vivete gioiosi una nuova vita di ringraziamento e di lode. Ci sia concesso di scoprire e usare ogni risorsa per il nostro bene e trascorrere tutto il tempo della nostra vita in una con­tinua azione di grazia!"

Amen
Padre Romano Zago, O.F.M.


Fonte

1 commento:

dilaverita ha detto...

Consigliato anche dopo una lunga esposizione al sole, al posto della nociva crema solare, spalmando il gel sulla pelle. Anche sui capelli è un portento, e bevine il gel diluito con acqua quanto più frequentemente tu riesca a farlo (è amarissimo, per migliorarlo un pò basta separare il gel dal liquido di colore giallo che si trova ai margini).
Quando stacchi una foglia dalla pianta, rimuovila completamente dalla base. Poi con un coltello si rimuovono le parti laterali spinose, e si divide la foglia in 2 sezioni. Puoi anche guardare il procedimento nel video della preparazione dello shampoo naturale

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